Gli Inizi - Valentino_2015

Vai ai contenuti

Menu principale:

Gli Inizi

L'Artista
 
 
 
 


Valentino Castiglioni vanta una lunga militanza nel campo della pittura. I suoi inizi risalgono infatti ai primi anni '50 quando, ancora giovanissimo,comincia a frequentare gli ambienti artistici bustesi.
Prima per diletto, poi con sempre maggior convinzione e stimoli. Un inizio duro, seguendo un cammino comune a molti autodidatti maturato giorno dopo giorno attraverso la pratica quotidiana 
ed i confronti, inevitabili con coloro che già hanno acquisito il mestiere. Primo fra tutti quel Waifron Torresan, artista seguitissimo in quegli anni, che lo aiuta anche con qualche amichevole lezione.
La sua prima apparizione autorevole risale però al 1966, quando entra a far parte di alcuni gruppi artistici, fra i quali il "Bagutta" di Milano. 
Tre anni più tardi, dopo essersi imposto all'attenzione della critica partecipando ad alcuni significativi concorsi ( e vincendone diversi), 
Castiglioni organizza la la sua prima "personale all'Atelier Milano di Busto Arsizio Da allora la sua carriera artistica è andata sviluppandosi lungo binari sempre più personali e interessanti. 
I suoi inizi rientrano nel filone tipicamente lombardo: nature morte intime e raccolte, dai colori caldi e soffusi; paesaggi dalle modulazioni sottili, velati di malinconia, dai quali trasuda un lirismo diffuso e sofferto.
Ed anche gli impasti sono robusti, ricchi di percezioni e vibrazioni coloristiche.
Castiglioni è sempre stato, ed è tuttora, pittore di grande spontaneità, che segue le Impressioni del momento, con grande libertà espressiva, lontano da formalismi devianti.
Le sue tematiche, più volte abbandonate e poi riprese, tornano a farsi carico, ogni volta, di emozioni più intense e cristallin
Da scrupoloso ed attento osservatore della realtà, il pittore bustese si accorge del degrado ecologico, delle difficoltà sociali, della decadenza morale che lo circondano e le esterna turbato, sulla tela.
Nelle nature morte gli oggetti, ormai inutili, perdono, assieme alle funzionalità, anche le forme; i cieli sono scuri e minacciosi; 
le foglie assumono le tonalità fiammeggianti del tramonto; ogni linea diventa irreale,assurda, persa. A volte le bottiglie assumono le sembianze di uomini: curvi, isolati, goffi, vuoti come gli oggetti che li circondano. 
La materia pittorica diventa così sempre più diluita e stemperata, la figurazione più scarna ed essenziale, di una inconsistenza sibillina e disperata.
Ma ci sono anche lavori di maggior serenità: composizioni di fiori e qualche paesaggio dai cromatismi tenui e sensibili. Sono tele piene di poesia e di ingenuità, che hanno la delicatezza ed il respiro di un desiderio.
La pittura di Castiglioni vive di questo continuo altalenante susseguirsi di stati d'animo: all'amarezza per una condizione umana sempre più precaria e dimessa subentra la pudica contemplazione di una natura che, a volte, 
offre spiragli di autentica bellezza.
E' però una bellezza fragile, momentanea, pronta a svanire nel nulla, come l'incanto di un sogno.

                                                                                                                                                                                             Ettore Ceriani


 
 
 
Torna ai contenuti | Torna al menu